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 HAI MESSO
SULLA MIA BOCCA
UN CANTO NUOVO

Pregare i Salmi con Israele, con Gesù ,
con il nostro tempo.

5

I SALMI DEL REGNO
 

PADRE. VENGA IL TUO REGNO

  VENGA IL TUO REGNO è l’invocazione dei Salmi Regali e messianici, è la domanda centrale del Padre Nostro ed è il cuore dell'Evangelo perchè l'intenzione ultima di Gesù, il nucleo del suo messaggio e il movente delle sue azioni stanno in questo REGNO: " Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo" (Marco 1,14). La preghiera "sia santificato il tuo Nome" cesserà quando verrà il Suo Regno:"Poi sarà la fine quando il Cristo consegnerà il Regno a Dio Padre, dopo aver ridotto al nulla ogni principato e potestà. Allora Dio sarà tutto in tutti" ( 1 Corinzi 15,23-28). Del Regno di Dio il Nuovo Testamento parla 122 volte sia per indicare la sovranità di Dio che per indicare la condizione dell'uomo dentro la grazia di una vita serena e giusta.

 Gesù parla del Regno di Dio con le Parabole. Il Vangelo di Matteo ha due tipi di parabole. Quelle che aiutano a percepire il Regno di Dio presente nell'attività di Gesù, e quelle che aiutano a prepararsi per la venuta futura del Regno.

Le prime appaiono soprattutto nella prima parte della vita apostolica di Gesù. Le seconde sono più frequenti quando appare evidente che Gesù sarà perseguitato, arrestato e ucciso per mano delle autorità civili e religiose.

Nelle parabole si mescolano le due dimensioni del Regno:

  1. il Regno già presente, qui e ora, nascosto nel quotidiano della nostra vita e che va scoperto e approfondito da parte nostra; in Lc 17, 20-21: «Interrogato dai farisei: “Quando verrà il regno di Dio?”, rispose: “Il regno di Dio non viene in modo che si possa osservare, e nessuno dirà: Eccolo qui, o eccolo là. Perché il regno di Dio è dentro di voi,  in mezzo a voi”».
  2. il Regno futuro che ancora deve venire e per il quale ciascuno deve prepararsi fin da ora.

La tensione fra già e non ancora pervade la vita cristiana.  

Pregano i Salmi regali quelli che non sono affatto contenti di come vanno le cose e desiderano ardentemente che cambino, con l’aiuto di Dio. 

Salmo 72(71)

Canto di ingresso

[1]Dio, dà al re il tuo giudizio, al figlio del re la tua giustizia;
[2]governi con giustizia il tuo popolo e i tuoi poveri con giudizio.
[3]Le montagne portino pace al popolo e le colline giustizia.
[4]Ai poveri del suo popolo renda giustizia,

salvi i  figli
dei poveri e abbatta l’oppressore.

Prima strofa: augurio

[5]Il suo regno duri quanto il sole, quanto la luna, per tutti i secoli.
[6]Scenda come pioggia sull'erba, come acqua che irrora la terra.
[7]Nei suoi giorni fiorisca la giustizia e abbondi la pace,
finché ci sarà la luna.
[8]Domini da mare a mare, dal fiume sino ai confini della terra.

Seconda strofa:augurio

[9]A lui si pieghino le tribù del deserto,
i suoi nemici lecchino la polvere.
[10]Il re di Tarsis (Gibilterra o Sardegna?) e delle isole portino tributi,
i re degli Arabi e di Saba (Etiopia?) offrano doni.
[11]A lui tutti i re si prostrino, lo servano tutte le nazioni.

 Terza strofa:domanda di impegno preciso

 [12]Veramente egli liberi il povero che grida e il misero che non trova aiuto,
[13]abbia pietà del debole e del povero e salvi la vita dei suoi miseri.
[14]Li liberi dalla violenza e dal sopruso, sia prezioso ai suoi occhi il loro sangue.
 

Quarta strofa: Venga il tuo regno!

[15]Viva e gli sia dato oro di Arabia;
si preghi per lui ogni giorno, sia benedetto per sempre.
[16]Abbondi il frumento sulla terra, ondeggi sulle cime dei monti;
il suo frutto fiorisca come il Libano, la sua messe come l'erba della terra.
[17]Il suo nome duri in eterno, davanti al sole persista il suo nome.
In lui siano benedette tutte le stirpi della terra
e tutti i popoli lo dicano beato.

Dossologia(benedizione liturgica) finale

[18]Benedetto il Signore, Dio di Israele, egli solo compie prodigi.
[19]E benedetto il suo nome glorioso per sempre,
della sua gloria è piena tutta la terra. Amen, amen.
[1]
 

Laboratorio sul Salmo 72 con Israele, con Gesù, con la chiesa di oggi:

Visitare la simbologia sociale (anì=vittima del sopruso; ebjon=carente del minimo vitale; dal= poveraccio mendicante). Giustizia è dare uguale a tutti?
Visitare la simbologia cosmica e spaziale. L’universalità: tutti e/o tutto in me?
Visitare la simbologia temporale. Per sempre. Già ora, ma non ancora?
Conviene andare a leggere Luca 4, 18-19?

 Dio regna.

Dio regna quando viene riconosciuto Dio  che crea e che si prende a cuore le situazioni umane. Questa fede nasce dall’esperienza dell’esodo.
Esodo 2, 23-25. Jahweh è il Dio del soccorso ai bisognosi, che non si rassegna alle sofferenze causate dagli uomini. Resterà questa la caratteristica del rapporto tra Dio e il suo popolo.
L’attesa di questo Dio protagonista della storia umana è la causa di tutta la carica messianica presente nella religiosità ebraica e nella tensione cristiana. L'uomo biblico è un uomo che non si consuma nel realismo della vita, ma sogna, desidera, aspira, attende, spera, crea utopie. Sono le utopie che impediscono all'assurdità di dominare la storia, che demitizzano i regimi di conservazione, che rispettano Dio come Dio e impediscono la formazione di idolatrie che sono i surrogati di Dio.

L'uomo è abitato dal "principio-speranza"  che si manifesta con la tensione verso il nuovo, verso il senza-frontiere, verso la pace e il benessere soprattutto relazionale:

  • "Il lupo dimorerà insieme con l'agnello, il leone si ciberà con la paglia del bue, il bambino metterà la mano nel covo di serpenti velenosi  e non ci saranno più azioni inique né saccheggi"(Isaia 11,6-9).
  • "Non dovranno più istruirsi gli uni gli altri dicendo <Riconoscete il Signore!>, perchè tutti mi riconosceranno, dal più piccolo al più grande, dice il Signore"(Geremia 31,34) .
  • "Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c'era più. Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii allora una voce potente che usciva dal trono: <<Ecco la dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorerà tra di loro ed essi saranno suo popolo ed egli sarà il "Dio-con-loro". E tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate>>. E Colui che sedeva sul trono disse: <<Ecco, io faccio nuove tutte le cose>>. Io sono l'Alfa e l'Omega, il Principio e la Fine. (Apocalisse 21,1-7)

 In un primo momento, nell'Antico testamento, si pensò che la signoria di Dio si sarebbe manifestata attraverso la signoria del re di Israele che avrebbe fatto giustizia al povero e avrebbe garantito la fede ebraica dalla contaminazione. Il re veniva chiamato "Figlio di Dio" e, poiché veniva unto con l’olio dal profeta, veniva anche chiamato “Messia” che in ebraico significa unto-consacrato.

  Una cerimonia di consacrazione e insediamento del Re/Messia.

 Noi sappiamo con precisione come era costruito il tempio: c’era uno spazio riservato: il santo dei santi. Poi c’era il cortile dei sacerdoti, poi quello dedicato a Israele. In seguito  si aggiunse un’altra parte riservata ai “goìm” (ai pagani). Ebbene, alla destra del tempio c’era il palazzo del re. E nel palazzo del re, dopo una scalinata, c’era il trono su cui il re giudicava.

Come avveniva la cerimonia di insediamento del re?

Normalmente il profeta, in campagna, con un’ampolla versava olio sulla testa del re, cioè lo consacrava, lo ungeva. Poi, con una mula,  il re cominciava una processione mentre tutti gridavano : Viva il re, viva il re ! Si giungeva al tempio e qui il Sommo Sacerdote o il profeta cultuale metteva sul capo del re la corona o diadema regale. Poi si apriva un rotolo contenente l’oracolo di augurio e contemporaneamente veniva letta la certificazione che il re era discendente di Davide. E si cantava il Salmo 2 : Il Signore mi ha detto :  Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato, a te darò in potere le nazioni della terra, tu le spaccherai come vaso...
Spesso c’era anche il matrimonio perché nel giorno dell’incoronazione il re spesso prendeva moglie. Ecco, allora, la marcia nuziale del Salmo 45 in cui il re e la regina si muovono.

 Salmo 45 (44) (un Cantico dei Cantici in miniatura: «Questo mistero è grande: lo dico in relazione a Cristo e alla chiesa» Ef. 5,32). Con Israele, con Cristo, con la chiesa di oggi.

Il cantore/scriba si presenta e poi benedice

2 Effonde il mio cuore una dolce melodia (dabar tob= parola bella),
io canto al re il mio poema.
La mia lingua è stilo di scriba veloce:
3 Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo, sulle tue labbra è diffusa la grazia,

ti ha benedetto
Dio per sempre.

Parte dedicata al re/Messia[2]

Insegne regali

4 Cingi, eroe, la spada al tuo fianco,
nello splendore della tua maestà ti arrida la sorte,
5 avanza per la causa di verità, mitezza e giustizia.
6 La tua destra ti mostri prodigi:
le tue frecce acute colpiscono al cuore i nemici del re;
sotto di te cadono i popoli.

Qualità morali

7 Il tuo trono, Dio, dura per sempre;
è scettro giusto lo scettro del tuo regno.
8 Ami la giustizia e detesti l'empietà:
per questo Dio, il tuo Dio

ti ha consacrato
con olio di gioia, a preferenza dei tuoi compagni.

Abbigliamento nuziale

9 Le tue vesti son tutte mirra, aloè e cassia,
dai palazzi d'avorio ti allietano le cetre.
10 Figlie di re stanno tra le tue predilette;
alla tua destra la regina in ori di Ofir.

 

Parte dedicata alla regina/chiesa

Liturgia: dalla sua casa …

11 Ascolta, figlia, guarda, porgi l'orecchio,
dimentica il tuo popolo
e la casa di tuo padre[3];
12 al re piacerà la tua bellezza.

Egli è il tuo Signore: pròstrati a lui.

….in processione nuziale/battesimale…

13 Da Tiro vengono portando doni,
i più ricchi del popolo cercano il tuo volto.
14 La figlia del re è tutta splendore,
gemme e tessuto d'oro è il suo
vestito
[4].
15 È presentata al re in preziosi ricami;
con lei le vergini compagne a te sono condotte;

…alla casa del Re/Messia

16 guidate in gioia ed esultanza
entrano insieme nel palazzo del re.

Torna la benedizione del cantore/scriba

17 Ai tuoi padri succederanno i tuoi figli;
li farai capi di tutta la terra.
18 Farò ricordare il tuo nome
per tutte le generazioni,
e i popoli ti loderanno in eterno, per sempre.

 A questo punto Il profeta cultuale o il sacerdote cantava al Messia il Salmo 110: Il Signore ha detto al mio Signore: siedi alla mia destra (io regno da qui e tu alla mia destra  nel palazzo regale) finché tu non abbia messo i tuoi nemici sotto i tuoi piedi).

Allora iniziava il rito di intronizzazione; il re faceva dei giochi  di guerra (salmo 45 : avanza, prende la spada nel nome della verità, cavalca...) fin che sedeva sul trono, appunto a destra del tempio.  Su questo trono il re stava in piedi quando assolveva e stava seduto quando condannava. Dopo di che, al re venivano presentate delle anfore di argilla su cui erano scritti i nomi dei popoli nemici in rivolta contro Israele. Lui con il suo scettro le bastonava, le spaccava. E’ quanto raccontato nel salmo 2 : a te io darò in potere le genti, tu le frantumerai, come vasi le spaccherai. Il re mostrava le azioni future che avrebbe fatto.

A questo punto il re pronunciava il discorso della corona (Salmo 101) e le sue promesse: Io starò vicino agli umili della terra, nel mio palazzo non ci sarà chi calunnia, chi denigra il prossimo, non ci sarà il pettegolo...        

 

Sal 101(100)

Inno a Dio come introduzione

1 Amore e giustizia voglio cantare,
voglio cantare inni a te, o Signore.

Dichiarazione programmatica positiva

2 Agirò con sapienza nella via dell'innocenza (integrità):
quando verrai a me?
[5]

Camminerò con cuore integro
, dentro la mia casa.

Dichiarazione programmatica negativa

3 Non sopporterò davanti ai miei occhi azioni malvagie;
detesto
chi fa il male, non mi sarà vicino.
4
Lontano da me il cuore perverso,
il malvagio non lo voglio conoscere.

5
Chi calunnia in segreto il suo prossimo io lo farò perire;
chi ha occhi altezzosi e cuore superbo non lo potrò sopportare.

Dichiarazione programmatica positiva

6 I miei occhi sono rivolti ai fedeli del paese perché restino a me vicino:
chi cammina per la via integra sarà mio ministro
.

Dichiarazione programmatica negativa

7 Non abiterà nella mia casa, chi agisce con inganno,
chi dice menzogne non sarà sicuro davanti ai miei occhi.

8
Sterminerò ogni mattino tutti gli empi del paese,
per estirpare
dalla città del Signore quanti operano il male.

 Gesù e  il Regno di Dio

Dio ha incominciato a manifestare che Gesù è Messia con la risurrezione, non prima; ma la pienezza della messianicità la riceverà quando tornerà.
Gesù non si attribuì mai il ruolo di Re e quando qualcuno volle farlo Re si rese irreperibile. Il vero rischio che Gesù teme non è quello della vita, ma quello dell'interpretazione del suo messianismo in termini trionfalistici di pura e semplice conferma del sistema religioso e politico vigente. Il pericolo di questa ambigua interpretazione non veniva solo dalle folle, ma anche dall'interno del suo gruppo di discepoli . Affermare che Gesù non volle essere considerato un Messia secondo le aspettative del tempo, ma con una connotazione diversa, non significa ridurlo ad un Messia delle anime o fuori della storia.
E' su questo sottofondo di speranze e delusioni che Gesù annuncia "Il Regno di Dio è vicino!" e ne dà alcuni segni inequivocabili: " i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi non sono più impuri, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia" (Luca 7,22).

 Il  Concilio Vaticano II.

Cristo è Re per creare un popolo regale, libero da ogni asservimento dell'uomo, per favorire ed accogliere le risorse, le consuetudini e le ricchezze dei popoli purificandole, consolidandole ed elevandole (Costituzione dogmatica "Lumen gentium" n.13).

In particolare i laici, partecipi della regalità di Cristo, devono operare per la promozione della persona umana, per animare di spirito evangelico le realtà umane e dare così testimonianza che il Cristo re è salvatore di tutti gli uomini e di tutto l'uomo (Decreto sull'apostolato dei laici "Apostolicam actuositatem" n.2). Cristo, uomo nuovo, solidale della comunità umana, eleva e perfeziona l'attività degli uomini per una più umana convivenza nella collaborazione, nella fraternità e pace (Costituzione pastorale sulla chiesa nel mondo contemporaneo "Gaudium et spes" nn.22; 32-45; 77-78; 92-93).


[1] Questa dossologia serve a dividere il libro dei salmi in varie sezioni: Salmo 41(40),14; 72(71), 19; 89(88),53; 106(105),48; 150.
[2] Si potrebbe leggervi l’abbigliamento e la dotazione di Cristo in Apocalisse 19,11-16.
[3] Quando si faceva un matrimonio “misto”, la sposa doveva lasciare le divinità della famiglia e aderire alla divinità della famiglia dello sposo. Oggi diremmo ai catecumeni: “Lascia gli idoli del mondo da cui provieni”. A noi chiesa/sposa è vietato il “sincretismo religioso”. Luca 16:13 «Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire a Dio e a mammona».
[4] Sui paramenti nuziali leggi Apocalisse 19,7-8. Le vesti nuziali sono fede, speranza, carità (S. Atanasio).
[5] Di solito era il re che si recava al tempio. Ora invece è il re che promette che nella sua casa ci sarà tanta integrità da poter chiedere a Dio di venire ad abitare lì.