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IL PINGUINO SOLO
–SOLO
“Stare insieme è bello!”
Per la
novecentosessantatremiladuesima volta il pinguino fece il giro del suo
iceberg. Quello del pinguino era un iceberg piccolo piccolo, ma era tutto
suo. Un po’ sudato per la corsa, il pinguino si specchiò nell’acqua gelida e
soddisfatto si disse: “ Non c’è dubbio, sono la creatura più bella
dell’universo”. [...]
C’era solo lui e faceva quello che gli pareva. Ma tutto questo non gli
piaceva più come una volta. Si stese supino e cominciò a contare le nuvole.
Le nuvole correvano, correvano e il pinguino chiuse gli occhi pensando
dentro di sé: “Sono il più bello, il più forte, il più coraggioso pinguino
del mondo... ma perché sono così triste?”.
Grossi lacrimoni presero a scorrergli sul becco e il pinguino non sapeva
perché. Ma ecco che un giorno, fra le nuvole, il pinguino intravide un
puntino nero. Piano piano s’ingrandiva, e capì che si stava avvicinando. Il
pinguino aguzzò gli occhi: era un gabbiano e volava sempre più basso. Nessun
gabbiano si era mai posato sul suo gelido iceberg e il pinguino era tutto
eccitato dalla novità, ma chiuse gli occhi per non darlo a vedere.
“Buongiorno!- disse il gabbiano- io mi chiamo Fortala. E tu come ti
chiami?”.
Il pinguino non
lo sapeva perché non aveva mai avuto bisogno di un nome sull’iceberg. “Non
ho un nome”, rispose il pinguino.
“Che stupidaggine!- brontolò il gabbiano.- tutti hanno un nome. Ti chiamerò
Solo-solo.”.
“Trovo che sia un nome magnifico!” Disse il pinguino.
Il gabbiano allora si mise a fargli un sacco di domande: cosa faceva lì,
perché viveva da solo, com’era il pesce da quelle parti. Il pinguino rispose
a tutto, ma aveva poco da dire. Dovette ammettere che su quell’iceberg si
annoiava.
A quel punto il gabbiano disse: “Ma perché non te ne vai verso la terra
ferma? E’ a neanche mezz’ora di volo da qui, e là ci troveresti un mucchio
di altri pinguini”.
Solo-solo rispose: “Altri pinguini!”, e raddrizzò la testa. Sì, doveva
andare là. Anche se il viaggio fosse durato settimane, lui vi doveva
arrivare. Si fece così indicare la direzione giusta e si tuffò.
Solo-solo si ritrovò nell’immensità dell’oceano, ma almeno adesso sapeva
dove voleva andare e finalmente aveva uno scopo nella vita. La traversata fu
lunghissima, estenuante. Tante volte il pinguino fu tentato di tornare
indietro poi finalmente, più morto che vivo approdò a una spiaggia
sconosciuta.
“E’ sfinito”, disse una voce.
“E’ arrivato da poco”, disse qualcun altro...
“Chissà da dove viene poverino” aggiunse una vocina...
Solo-solo era troppo stanco per raddrizzarsi, tuttavia aprì gli occhi e vide
tanti pinguini intorno a lui.
“E’ vivo!”, dissero insieme i pinguini.
Ora Solo-solo abita in una spiaggia piena di pinguini e non è mai stato così
felice, anche se non è il più bello, il più forte, il più coraggioso e non
possiede un iceberg tutto suo. Ha anche cambiato nome, non si chiama più
Solo-solo ma..
(Adattamento da
B.Ferrero, Tutte storie, ElleDiCi) |