CARCERI VIOLENTE?

I VIOLENTI
Mattia Feltri (LA STAMPA 12 marzo 2020)

Signor ministro Bonafede,
ieri mi sono stupito di condividere una sua riflessione, a proposito della rivolta nelle carceri, e sulla violenza che non porta a nulla di buono.
E’ vero e lei del resto ne sta vedendo i risultati.
Infatti destinare sei metri quadri per ogni detenuto è violenza.
Lasciare che le prigioni si sovrappopolino riducendo quei sei metri quadri è violenza.
Trascurare che trentaquattro detenuti su cento sono in attesa di giudizio, dunque innocenti fino a prova contraria, quando la media europea è del ventidue, e in Gran Bretagna sono il dieci, è violenza.
Ignorare che un detenuto su tre è tale per reati connessi alla droga, e i più sono ragazzi, e insistere imperterriti a incarcerarli, è violenza.
Girarsi dall’altra parte quando si denuncia ripetutamente che tre persone al giorno, oltre mille all’anno, finiscono in carcere da innocenti (e si conteggiano solo gli innocenti che hanno ottenuto un risarcimento, degli altri non si sa) è violenza.
Continuare ad aumentare le pene e a codificare nuovi reati in esclusiva e ottusa risposta a pretese emergenze, che equivale all’impotenza dei genitori incapaci di altro che riempire di schiaffi i figli insubordinati, e col dettaglio che lo Stato non ci è né padre né madre, è violenza.
Assistere alla crescita del numero dei detenuti, anno dopo anno, da anni, mentre i reati commessi diminuiscono da anni, anno dopo anno, è una violenza intollerabile.
Ed è per di più la violenza pusillanime di chi si nasconde dietro la forza irresistibile della legge e dell’autorìtà.
Tutta questa violenza non porterà niente di buono, neanche a voi.

image_pdfScarica PDFimage_printStampa