Cenere e ghiaccio (parabola)
(Silvio Zarattini, A piedi, Edizioni Messaggero, 2004)
In quel tempo l’Uomo disse al Sole: «Ormai posso fare a meno di te».
Domandò il Sole: «E chi ti darà il nutrimento?».
Rispose l’Uomo: «Le mie invenzioni».
Domandò il Sole: «E chi ti darà il calore?».
Rispose l’Uomo: «II carbone delle mie montagne e il petrolio dei miei pozzi».
Domandò il Sole: «E chi ti darà la luce e il movimento?»
Rispose l’Uomo: «L’elettricità».
Disse il Sole: «Sia fatto secondo la tua volontà». E tramontò.
Ora avvenne che il mattino seguente il Sole non spuntò; e a mezzogiorno brillavano ancora le stelle nel cielo nero. L’Uomo non ne fece caso. Ma dopo ventiquattro ore di buio sentì freddo.
Allora disse: «Domani aumenterò il carbone nelle mie stufe e le lampadine nelle mie vie».
E così fece.
Il secondo giorno tutto il grano intristì e tutti gli alberi scoppiarono per il gelo.
Disse l’Uomo: «Centuplicherò il rendimento dei miei laboratori».
E così fece.
Il quarto giorno tutta l’acqua gelò. L’oceano divenne come una tavola, impietrirono i fiumi, impietrirono i laghi. Fermate le centrali elettriche, la città piombò nel buio e il movimento cessò.
Disse l’Uomo: «Manderò i miei alternatori con il carbone e con il petrolio».
E così fece.
Ma al quinto giorno il petrolio finì.
Allora l’Uomo bruciò tutti gli alberi delle foreste, tutte le barche del mare, tutti gli attrezzi delle campagne, tutti i mobili delle case … Ma la luce non venne, il movimento non riprese e il freddo aumentò.
Allora l’Uomo gettò nei bracieri tutti gli oggetti dei musei, tutti i quadri delle pinacoteche, tutti i libri e i codici delle biblioteche, salvandone soltanto tre. E cercò un po’ di calore alla fiamma di quel rogo dove bruciava tutta la civiltà. E non lo trovò.
Allora gettò nel fuoco anche Omero, Virgilio, Dante.
La breve fiamma diede un guizzo e si spense. Quando il fuoco fu spento l’Uomo si gettò a terra e pianse. Il freddo gli incancrenì prima i piedi, poi le gambe, le braccia … e gli strinse il cuore.
Prima di chiudere gli occhi, l’Uomo li fissò nel cielo stellato e disse: «Fui stolto!».
Allora il Sole brillò di nuovo nell’alto del firmamento; e sulla Terra, ridotta a una crosta di cenere e di ghiaccio, ricominciò a versare nutrimento e calore; riprese a piovere luce su un mondo da rifare.