ERANO COME PECORE SENZA PASTORE…
Don Paolo Farinella

ERANO COME PECORE SENZA PASTORE…
di Paolo Farinella, prete
http://www.paolofarinella.eu/

(Nota di don Augusto: Don Paolo è abituato ad accarezzare con mani ruvide. Una carezza che sul momento sembra una sberla; ma la sua franchezza “di parte” stimola pensieri profondi e universali. Don Paolo ha uno straordinario orecchio ascoltante della Parola di Dio e occhio che denuda i fatti e parola che irrita questi e consola quelli. Chi ce la fa ad arrivare in fondo alle sue riflessioni può ricevere in dono il discernimento).

Una mia amica di Certosa di Pavia, Linda, mamma di 3 bambini, da qualche anno ha lasciato il lavoro di professionista per dedicarsi a tempo pieno all’educazione dei figli. La scelta, maturata col marito Riccardo, fu motivata dal bisogno di seguire «direttamente» in figli in tutto, «ubbidendo alla loro crescita» e non affidandosi alla mercé della buona sorte. La scuola pubblica è il colabrodo che è, nonostante le benemerenze di molti insegnanti, la categoria forse più sacrificata sull’altare della miopia politica. Della sanità pubblica stiamo vedendo le condizioni vergognose, frutto scientifico degli ultimi 25 anni di tagli e privatizzazioni, di cui proprio la Lombardia è modello negativo e tragedia nazionale. I capifila di questo sfacelo sono stati in primo luogo i governi Berlusconi (FI) con la complicità della Lega di Bossi prima, di Maroni dopo e di Salvini oggi: «con la cultura non si mangia», la scuola non serve se non è subordinata alla produzione; se c’è da raccattare miliardi da sperperare, tagliamo la scuola a favore delle migliaia di fabbrichette in pianura padana; la sanità bella è quella privata (vedi Lega e Formigoni).
Oggi tutti piangiamo un grave regresso dovuto ad affaristi, incompetenti, maneggioni e corrotti. Berlusconi e Formigoni e la Lega, emblemi dell’iniziativa privata contro l’ingerenza dello Stato, la libertà del libero mercato, sono stati condannati in via definitiva per evasione fiscale il primo (cioè per aver rubato agli Italiani che lo votavano e votano: contenti loro?); per corruzione il secondo, espressione mistica di quel coacervo di Comunione e Liberazione che si è servito della religione per fare affari a tutto spiano; della Lega, il nome è garanzia. In mezzo ci sono stati sprazzi di cosiddetta «sinistra» che ha fatto il resto, imitando i campioni dello sfacelo del «pubblico».  Costoro e i loro epigoni rimasugli, oggi, in tempo di Coronavirus, invocano lo Stato, addirittura Salvini vuole un condono su tutto e mai Covid-19 è stato così provvidenziale se riesce in quello che non è riuscito a fare da incompetente ministro degli interni.
Condono, parola che delinquenti e corruttori amano alla follia. Oggi, tutti coloro che vedevano lo Stato come fumo negli occhi, che inveivano contro i lacci e i laccioli delle regole, che non volevano controlli di alcun genere perché solo il privato aveva diritto di cittadinanza (v. sanità lombarda), tutti pretendono aiuti a pioggia dallo Stato, ma sempre senza controlli, tutto in deroga (come a Genova, che non è un modello, ma un inganno perché tutto è fatto «extra legem»). Questo «statalismo» da riporto di stampo sovietico, come mai ora è invocato da tutti i liberisti senza libertà? Penso che dipenda dal criterio che costoro vivono come prima anima: «i costi sempre allo Stato, gli utili sempre ai privati». Non fa una grinza.  In molti ospedali, nella prima fase del Covid-19, medici e infermieri, disarmati, senza maschere, senza caschi, senza occhiali e senza respiratori, nella corsa forsennata a tentare di salvare vite, hanno aiutato tutti indiscriminatamente, come è giusto per diritto. Trovandosi però con un solo respiratore e due malati gravi, hanno dovuto scegliere tra i due intubandi «chi salvare e chi no», poiché non potevano salvarli tutti e due. Chi intubare e tentare di salvare? Con quali criteri decidevano? In base a quale scelta etica? Morte al vecchio e largo al giovane palestrato? Se uno è imbecille o può essere un danno pubblico, non importa che sia giovane o vecchio, ma se sia imbecille potenzialmente dannoso.  Nessuno si è chiesto se non fosse stato etico tra due intubandi, salvare chi ha pagato sempre le tasse e non chi ha evaso per prassi. Una causa rilevante del disastro sanitario e della scuola, oltre la corruzione endemica, è questa: chi evade contribuisce ad affossare i servizi pubblici come sanità e scuola. Non può farvi ricorso durante la pandemia, come se niente fosse e pretendere il respiratore a fronte di chi ha sempre contribuito al bene pubblico. Se eticamente è giusto salvare anche gli evasori, dalla parte dei Diritti e della Giustizia, NO! Questo è il momento di controlli severi, incrociati – altro che App Immuni – per costringere tutti gli evasori a pagare fino all’ultimo centesimo nel reperire i fondi per creare una sanità degna dei Vecchi che devono essere «sacri» per qualsiasi società di qualunque tempo e per creare l’ambiente di una scuola a misura non del «sedere del bambino», ma dei suoi sogni, della sua fantasia, dei suoi bisogni di espandersi, creare, inventare, giocare, costruire, divertirsi. Infine si tolga agli evasori la cittadinanza perché essi rifiutano di essere parte della comunità. Vecchi e Bambini/e sono i modelli che devono misurare l’altezza, la profondità, la lunghezza e la cubatura della società civile. Se non ha rispetto per i Bambini e amore per Vecchi, la società non merita di vivere e il Coronavirus, ne sono sicuro, è un sintomo, un’avvisaglia, un monito.
Non è un caso che i Paesi più colpiti siano la Cina, l’Europa, gli Usa, Corea e in Italia la Pianura Padana, Piemonte e Liguria? Non sono forse i Paesi a più violento capitalismo sfrenato, con il più sregolato sfruttamento della terra, degli animali, degli esseri viventi, i responsabili della schiavitù del lavoro, dello sfruttamento in nome della crescita del maledetto Pil? Non sono forse i Paesi e le Regioni che più di tutte inquinano o consumano territorio, anche quello che non gli appartiene più? Non sono quelli che hanno sacrificato il servizio sanitario pubblico agli appetiti privati, prodighi di tangenti e corruzione? Non sono quelli che hanno distrutto le scuole pubbliche a vantaggio di quelle private o parificate? Chi si ricorda ancora dei «valori non negoziabili» dei cardinali Ruini, Bagnasco e di Papa Ratzinger? Non erano riducibili tutti questi valori «santi» al finanziamento della scuola privata per l’80% in mano a istituti religiosi?
All’inizio della pandemia mi ero illuso che la stragrande parte della società mondiale potesse rinsavire e riflettere su quello che stava accadendo e, riflettendo sulle cause di un sistema corrotto, iniquo e malato, potesse fermarsi e fare una scelta a misura della persona, di tutte le persone di tutti i continenti di tutto il mondo. Oggi, ho perso questa illusione perché vedo che la vocazione di tutti è la morte e la corsa ad essa non si ferma, anzi, al contrario, si intende correre di più per recuperare il tempo perduto. Si andrà peggio e le persone correranno dietro i pifferai, come prima, peggio di prima, più di prima. Solo un piccolo resto d’Israele sarà consapevole della posta in gioco e agirà di conseguenza. Nessuno lo sa, ma sono costoro che reggono le sorti del mondo intero, perché la più grande rivoluzione è sempre un’azione personale, consapevole, spirituale, non condivisa dalla maggioranza o peggio dalla massa. La tradizione ebraica parla dei 36 Giusti che reggono ogni generazione.
Ritorniamo al principio, alla mia amica Linda preoccupata – con lei lo siamo molti – perché ci chiediamo se la tragedia Covid-19, non diventi la scusa per manovre di manipolazione a tutto spiano. Scienziati e politici (governo, l’opposizione non è degna nemmeno di questa altissima funzione della democrazia di Diritto) d’Italia e del mondo si stanno approfittando del momento per altri fini? Non era questo il momento propizio, provvidenziale di prendere decisioni, in altri tempi impossibili, per smantellare un sistema perverso, eliminando strutture e sovrastrutture, vere zavorre per una sana e corretta gestione locale del territorio, ponendo le condizioni preliminari per renderle irreversibilmente fondate sulla legalità e il Diritto? Scuola on-line: un terzo dei bambini non aveva il tablet o il pc per cui sono stati ancora di più emarginati, inchiodati con le famiglia alla loro povertà e alla vergogna di non essere come gli altri: lo sappiamo cosa vuol dire questo tra bambini e adolescenti? Si parla sempre più di mappatura universale tramite «App-Immuni», nonostante già adesso siamo tutti monitorati attraverso i-phones e geolocalizzazione. Che sia l’occasione per manipolare bisogni, desideri, criteri assicurativi, malattie, condizioni di salute e quindi cure? Ogni volta che cerco un libro o altro in internet, dopo pochi secondi, il mio monitor è pieno di suggerimenti «ostinati» che vanno dai libri affini e non affini, a biancheria intima da donna e qui mi fermo: cosa c’entra Teresa D’Avila con i costumi da bagno?  Dice Linda: «Siamo in una fase molto delicata perché stanno sperimentando su noi la possibilità di sostituire sempre più le relazioni umane con la tecnologia delle distanze con l’obiettivo che non sia la tecnologia al servizio dell’Uomo ma il contrario». Non liquiderei questa ansia con un’alzata di spalla. I bambini che si collegano alle video lezioni, lo fanno prevalentemente per vedere i loro compagni e spesso – lo so per esperienza diretta – si commuovono. «Ancora una volta i bambini sono più avanti di noi. Fanno finta di accettare e di gradire per accontentarci». Battezzando i bambini di Linda e Riccardo, ricordo di aver detto che i bambini hanno la verità, noi no, e se siamo capaci di «ubbidire» la loro crescita, forse riusciremo anche noi a diventare adulti. Linda e Riccardo hanno fatto una scelta drastica: non mandano i bambini a scuola, ma organizzati con altre famiglie, attraverso un sistema misto anche col metodo montessoriano, fanno scuola ai loro figli, senza costringerli in quei pollai da ingrasso in cui la riforma Moratti prima e la Gelmini poi ha dirotto la scuola, di cui oggi assaporiamo lo sfacelo finale. Avendo docenti «primari» troppo anziani, oggi abbiamo bambini precocemente vecchi e non stimolati alla vita. Le esperienze invece di interazione alla pari tra vecchi e bambini hanno dato risultati eccellenti. Tutti i nonni ne sono testimoni, avendo un rapporto privilegiato e complice con i loro nipoti. Se Gorgia diceva che «misura di tutte le cose è l’uomo», oggi dovremmo parafrasare «cioè i bambini e i vecchi».  Tutto questo non dovrebbe solo valere per i figli di Linda e Riccardo, ma per tutti i bambini del mondo, tutti, nessuno escluso, perché mentre scrivo o mentre leggi, 700 bambini muoiono nel mondo per mancanza di acqua potabile. Ogni santo giorno. O l’economia si distribuisce in modo equo o facciamo discorsi al vento perché il prossimo virus, sempre più veloce di qualsiasi vaccino, ci falcidierà senza pietà. Abbiamo visto i camion militari pieni di morti senza nome, deformati, di cui non si sa nulla, effetto di una in-civiltà che non ha saputo custodire, non dico la vita, la morte stessa, eliminando con un colpo solo milioni di anni di «pìetas», sì perché il rispetto della morte è stata la prima forma di religione sorta sulla terra e l’archeologia oggi ne dà ampia testimonianza. Dove stiamo andando? Siamo sicuri che l’industria 4.0 sia la soluzione per l’avvenire o non piuttosto l’inizio della barbarie che elimina etica, diritti, doveri perché lascia spazio solo alla schiavitù imposta scientificamente?  In questo tempo e in queste condizioni, la gerarchia ecclesiastica si è preoccupata delle «messe sì, messe no», senza dire una parola sulle condizioni abissali su cui siamo seduti, causa di una economia di morte, di una società necrofora, di un sistema scolastico che crea «schiavi volontari», di un servizio sanitario eliminatorio dei superflui (vecchi, improduttivi, poveri, ecc.). Ben altra è la profezia! In che senso e misura, oggi, in queste condizioni, «libertà e cura» sono ancora diritti? Se non lo sono per tutti, sono «diritti»? Può reggere la Democrazia, se pur apparente, in queste condizioni? Chi la deve difendere, se l’informazione è piegata, prona, succube, venduta a chi la paga meglio? Internet, così come è, è il grande inganno del III Millennio perché fa finta di mettere tutto a disposizione, mentre si prende tutto e ne dispone a piacimento di chi detiene i «big data», facendoli arricchire con l’adesione del derubato. Lo aveva previsto la sapienza napoletana: «Cornuti e mazziati». Il ruolo di Cassandra non è mai stato comodo, ma è necesario. Pur derisa e vilipesa, ebbe ragione lei, ma ormai era troppo tardi: il cavallo varcò la porta di Troia e fu… un troiaio di morte. Ieri come oggi? Che Dio non voglia, perché siamo accecati. «Con-vertiamoci – meta-nooûmen» (verbo denominativo da «noûspensiero»), cioè cambiamo pensiero, mente, criteri di valutazione. In altre parole, riflettiamo il cammino fatto fin qui, verificandone consistenza e conseguenze. Poi decidiamo cosa vogliamo fare oggi e domani, purché ne siamo consapevoli. Una cosa sola non ci è consentita: essere ignari per indolenza o far finta di non sapere [Shoàh docet!!!].

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