Il nostro Symbolum (il Credo Niceno) non dice “credo” nella risurrezione dei morti, ma “aspetto” la risurrezione dei morti. Sono pochi a crederci, ma molti a sperarla. La spera chi è stato ferito a morte da un’improvvisa scomparsa di un familiare che era carne della sua carne, la aspetta chi è sfinito dalle velenose porzioni di morti sul lavoro e stragi di piazza o dei Caini di casa, la spera chi vede i giorni rosicchiati dalla malattia o accelerati dalla vecchiaia. Molti la sperano con occhi accecati dalle lacrime, molti con occhi chiusi sul barato della preghiera, molti mormorando un dolce o amaro rimprovero al Padre del Crocifisso.
Liturgia
Cieco dalla nascita. Nervo ottico inesistente, compromesso irreparabilmente. Così sono io, vedente e non-vedente nello stesso tempo.
Il pozzo è scavato dentro di me. Resta da domandarmi se a Dio non riesca più facile spaccare la roccia e farvi zampillare l’acqua o aprirsi un varco nel mio cuore.
Gesù, nella sua umanità quotidiana e debilitata, è il luogo scelto da Dio per rivelarsi, come anticamente aveva scelto un cespuglio da cui rivelarsi a Mosè: “Il Signore gli apparve in una fiamma di fuoco in mezzo ad un roveto che non si consumava” (Esodo 3). L’albero della croce non poteva che appartenere alla discendenza evoluta di quel cespuglio di migliaia di anni prima.
Non si può parlare evangelicamente del peccato stando lontani dall’Ultima Cena, dalla croce, dal mattino di quel primo giorno dopo il sabato o della Pentecoste. Gesù fu condotto nel deserto dallo Spirito Santo e dopo il battesimo. C’é un modo cristiano di parlare del peccato. E c’é un modo ateo: un modo che si basa su valutazioni della maggioranza o da moralismi che sono più tradizioni di uomini che volontà di Dio.
«S» come Straordinario: «E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario?». La vocazione del cristiano è una vocazione, a ciò che è insolito, niente affatto normale, allo straordinario. Siamo chiamati a non seguire l’andazzo comune, a superare abbondantemente le misure del buon senso e del calcolo giudizioso. Una vertiginosa chiamata ad andare oltre il possibile.
La parola e la vita di Gesù ci chiamano ad uscire dalle posizioni mediocri.
Voi siete il sale della terra…. Voi siete la luce del mondo. Vorrei prendere sul serio i paradossi evangelici, smettere di essere insignificante, timido, rassicurante, decorativo. Vorrei essere evangelicamente irregolare.
I clienti di Dio. Gesù dice: «Avanti chi sta piangendo e chi ha fame! Lì a destra quelli che sono stati picchiati! Qui al centro, quelli che hanno zaini e borse troppo pesanti! Tutti gli altri, in fondo! Verrà anche il loro turno». Le Beatitudini narrano l’utopia realizzata nella vita di Gesù prima che essere un codice di comportamento per l’uomo/discepolo.
E il suo appello raggiunge gli uomini nel loro ambiente ordinario, nel loro posto di lavoro. Nessuna cornice “sacra” per la chiamata dei primi discepoli, ma lo scenario del lago e lo sfondo della dura vita quotidiana. Per farsi strada, la forza trascinante di Cristo non ha bisogno di luoghi privilegiati e raggiunge anche la quotidianità della vita del lavoro.