In nessuna parte del Vangelo è detto che la fede senza dubbi sia più sicura e affidabile della fede intrecciata alle domande.
Autore: Augusto Fontana
Il Regno di Dio è simile al lievito, che una donna nascose in tre misure di farina (Lc 13,21).
Il racconto della passione/risurrezione di Gesù è il primo e originario nucleo attorno al quale è cresciuto e si è strutturato il resto del Vangelo.
Anche un processo è, per Gesù, una occasione di evangelizzazione e di invito alla conversione per mettersi in sintonia con la strategia della misericordia o del “perdono attivo”. Anche il peccato è occasione di grazia.
Nel Libro del profeta Giona (3,9) c’è un’espressione sorprendente: Dio, vedendo il pentimento degli abitanti di Ninive, “si convertì”. E’ probabile che l’unico convertito, in questa Quaresima, sarà Dio il quale “tornerà a voltare il suo volto verso di noi, commuovendosi, abbracciandoci e baciandoci “.
E’ dovere permanente della Chiesa scrutare i segni dei tempi ed interpretarli alla luce del Vangelo,
La trasfigurazione non è un prodigio; è lo svelamento di una realtà permanente alla quale avevamo dedicato, fino a quel momento, sguardi assonnati e increduli. Per manifestarsi, Dio non ha più bisogno di lampi e tuoni; gli basta un poveraccio, un decaduto dalla nostra stima o che ha perso la sua veste regale, un umiliato privato della veste sacerdotale della sua dignità, uno sfigurato dagli schiaffi della vita, della malattia, della vecchiaia e dei prepotenti.